Profilo
Professionale
Iniziato dall'Università di Pavia alla fisica, alla matematica e all'elaborazione automatica delle informazioni: l'uso coniugato di testa e mani in laboratorio; la misteriosa corrispondenza tra i processi nella natura e quelli logico deduttivi nei modelli matematici; il primo programma in linguaggio binario. Poi, da insegnante, i linguaggi assembler, fortran, basic, pascal, prolog, fred. E la teoria: la macchina di Turing, la computabilità, la programmazione strutturata, la ricorsività, le questioni intelligenza artificiale. Ora, visti gli aspetti commerciali prevalenti, seguo solo più come utente il mondo ICT. La riflessione in OPPI sugli aspetti relazionali ed emotivi degli apprendimenti. La pionieristica ricerca operativa di modelli psicopedagogici appropriati ai laboratori di informatica che comparivano nelle scuole. Lo stretto collegamento tra il setting dell'aula informatica e il modello psicopedagogico. La classe come gruppo governato dai compiti anziché dall'insegnante. La classe come gruppo cooperativo di apprendimento in cui l'insegnante assume un ruolo consapevolmente "debole" ma progettualmente "forte". L'uso didattico dei software pensati per gli uffici, la scelta di qualche ambiente informatico pensato per le scuole: logo, cabri, microcalc, rilevazione on line di misure, Moodle, ho insegnato matematica, fisica e informatica in istituti secondari di II grado facendo ricerca educativa e formazione. Ho coordinato ricerche-azione anche a carattere nazionale. Sono stato dirigente scolastico. Appropriati gruppi di lavoro stimolano la mia creatività e, in questo contesto, so partecipare costruttivamente alla progettazione, gestione e valutazione di progetti di formazione complessi, eventualmente anche coordinarli. Attualmente sono impegnato ad introdurre nelle scuole i contenuti di un movimento accademico emergente: Big History |